Il lato positivo

2:17 PM Unknown 2 Comments

Prego i sig. lettori di ascoltare questo pezzo durante la lettura...e sorridere, grazie!

Always Alright - Alabama Shakes

Hai mai provato a svegliarti e iniziare a non lamentarti?
Da quanto tempo ti guardi allo specchio e non sorridi?
Hai mai provato a pensare che le cose negative capitano a tutti e non solo a te e che questa è la vita e "checcazzocenefrega"?
Lo sai che ascoltare chi si lamenta sempre brucia i tuoi neuroni?
Lo sai che non è indispensabile avere nella tua vita persone che si piangono sempre addosso?
Lo sai che le esperienze dolorose rinforzano e ci aiutano a godere di quelle positive?
Lo sai la vita gira come tu la conduci?
Lo sai che per ogni momento di silenzio che concedi a te stesso nel capirti ne regalerai altrettanti alla persona che amerai?
Lo sai che è bello sorridere agli anziani?
Tu lo sai che fuori c'è il sole?
Tu lo sai che esiste sempre un lato positivo?

(ah...la mano in alto è la mia!)




Baci

La Nina

Prego i sig. lettori di ascoltare questo pezzo durante la lettura...e sorridere, grazie! Always Alright - Alabama Shakes Hai mai prova...

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72 mattonelle x 36

9:05 AM Unknown 0 Comments

"...poi finisco di studiare, mi trasferisco a Milano e divento un interior designer, a Milano è meglio, hai più opportunità." La panchina da 4 o 5 file di sedie, sempre le stesse, fissavamo il pavimento quasi a fissare i pensieri e poi ridevi, come a sapere che non sarebbe mai andata così perché tu non ci saresti stato. Le mattonelle verdine. Le contavi ogni giorno per ovviare la noia, la noia di quel triste corridoio. Il distributore, le merendine e i caffè. 
"Ma che ha fatto quella tua amica?" - "Niente Pà lei è così" , l'avevi già capito. Io l'ho capito 4 anni dopo di te. 
Ho capito che non c'è nulla che ci tiene ancorato a nulla, ho capito che non siamo di nessuno e non abbiamo nessuno, non abbiamo neanche i nostri genitori, altrimenti a te io ti avrei tenuto stretto. 
Ho capito che la cosa che possiamo fare per noi è imparare ad accettare di essere liberi e sorridere al nulla che ci accarezza il viso, perché solo il nulla è certo, non lo siamo neanche noi. Non siamo certi delle nostre scelte, delle nostre vite, non sappiamo neanche cosa sia essere felici e ci rimane comodo dimostrare l'infelicità, così, ormai per abitudine. Ho capito che la sicurezza non viene dal dimostrare di essere forti, ma dall'avere dignità nel mostrare le nostre fragilità. 
Ho capito perché sorridevi sempre; è l'unica arma che abbiamo contro il grigio degli altri, contro le lamentele, contro le cattiverie, tu sorridevi e basta; al limite ti chiudevi in sala, di fronte la televisione, del resto come faccio io ora con questo computer mentre parlo e scrivo di te, mentre penso che oggi l'unica cosa che davvero vorrei fare è affacciarmi alla porta del tuo regno e di sfuggita augurarti una buona festa del papà.

Baci 

La Nina

"...poi finisco di studiare, mi trasferisco a Milano e divento un interior designer, a Milano è meglio, hai più opportunità."...

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S.O.S _ Save Our Skin _ part I

3:04 PM Unknown 0 Comments

Ho bisogno di dare una sterzata a questo blog; ho bisogno di nuovi stimoli, è per questo che una volta la settimana (questo sono i buoni propositi!) cercherò di trattare un altro degli argomenti con cui ho più famigliarità, si era già capito, i tatuaggi. Piccoli consigli per chi è alle prese con una delle decisioni che, come una droga, vi porterà ad amare il mondo INK; in questo contesto vi invito a mandarmi anche voi le vostre richieste, i vostri dubbi, le vostre idee, così da avere anche più materiale da trattare, la mia mail ve la ricordo: buongiornolanina@gmail.com .
 

Allora io comincio eh!

Primo capitolo: il lettering nelle frasi. Ladies.
 

Partiamo dal presupposto che il tatuaggio non è moda ma necessità, per lo meno per me, quindi se avete intenzione di tatuarvi perché va di moda fermatevi e andatevi a prendere un gelato. La cosa più scandalosa che possa sentire è (oltre al fatto che vi tatuate le stelline a vanvera) : "che ne dici se mi tatuo una frase qui…perché ci sta tutta!" , si magari una bella frase di Vasco dell'unica canzone che conoscete, che sicuro l'avete solo voi! Io la farei anche a caratteri gotici e benvenuta alla bella cagata che vi ritrovate in corpo!
La frase è qualcosa di così personale, intima e strettamente correlata al posto in cui la fate, non dovrebbe coprire buchi o non dovrebbe appiccicarsi al vostro corpo solo ed esclusivamente per mostrarla…ah perché, chiariamo anche questo piccolo punto, si essere egocentrici, si mostrare i tatuaggi, perché a noi egocentrici piace essere "ammirati", ma non ne facciamo una filosofia di disegno.

Per quanto riguarda il lettering preferisco, dove possibile, per frasi strettamente intime che hanno a che fare con persone fisiche farmi scrivere direttamente la frase dalla persona, avere quindi addosso e per sempre la sua calligrafia.


Questa foto risale a 4 anni fa, questa sono IO :) ... e quella è una frase lasciatami da mio padre, nessun font copiato da qualche sito, semplicemente la sua calligrafia.





Lei è... Lei. Una delle persone più presenti ora nella mia vita e quella è ... la mia calligrafia. 

"They are them. We are us. Fuck them All."


Cosa si fa per amicizia, eh? :)




Qui di seguito alcune foto che, per me, vale la pena tener presente per decidere sul posto da tatuare; siamo originali signorine.




 Preferiamo font delicati, puliti e armoniosi.





(pics taken from Pinterest)

 
Possiamo variare sul colore se il contesto della frase ce lo consente e se, ovviamente, il nostro incarnato può risaltarlo, il chè avvantaggia sicuramente chi ha una pelle chiara. 
Uno dei siti che mi piace consultare per il lettering di una frase è www.dafont.com , ma ne esistono a milioni, basta digitare "font" su un motore di ricerca, stampare una volte convinte e portare il tutto al tatuatore/trice di fiducia.
Per la mia ultima entry mi sono diretta verso un font tanto conosciuto quanto a volte ignorato per un bel tattoo di effetto, il carattere delle macchine da scrivere, o Typewriter . 

LIVE.LAUGH.LOVE 
Eseguito a regola d'arte da una giovanissima Francesca, che non finirò mai di ringraziare, soprattutto per la pazienza. Tratto fine e delicato, lei molto precisa. Se passate dalle parti di Pescara ve la consiglio vivamente. Lo studio si chiama The Lab, in cui lei collabora con il fratello Angelo, altro master del tatuaggio. Se volete sbriciare tra i suoi lavori potete rintracciarla su Facebook : Francesca La Rovere, o Instagram: lazia0304 .
Ragazze penso possa bastare, spero di esservi stata d'aiuto, questa rubrica può crescere anche grazie a voi.

Baci Bacioni

La Nina 






Ho bisogno di dare una sterzata a questo blog; ho bisogno di nuovi stimoli, è per questo che una volta la settimana (questo sono i buoni p...

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Io ti chiamo Felicità

8:39 PM Unknown 2 Comments

Penultima fila.
Eri lontana da me di 4 banchi. Capelli biondi, lunghi, riga in mezzo, magra, troppo. Carnagione chiara, naso a patata, bassa, si sei bassa. Stessa indole, due maschiacci, senza regole, leader per scelta. Noi e le nostre sigarette al parco, noi e le nostre chiacchierate l'una di fianco all'altra in camera tua, due gemelle che si scambiavano la vita; i pantaloni larghi, le stesse scarpe, le felpe, il cappuccio, i tuoi mille animali in casa, la piccola stanzetta dove lavorava tuo padre, il computer, le prime "navigate" su internet, forse qualche chattata, i ragazzi, i primi amori, il tuo primo amore; la biblioteca, il nostro voler essere streghe, la cioccolata calda ai mille gusti nei pomeriggi in libreria.
Indissolubile legame.
Li ho davanti a me i tuoi occhi, sei ancora magra e piccola e ancora troppo magra mentre ti abbraccio; sei un piacevole flashback quando vedo qualcosa di noi. Dovunque tu sia, noi siamo ancora insieme, forse tu non più così magra, adesso, adesso che hai deciso con una pancia di farci rendere conto che sono passati 15 anni e tra di noi non ci sono più 4 banchi, forse 4 nazioni, che non siamo più le strafottenti bimbe di un mondo dove l'unico limite era il coprifuoco notturno. Donne diverse e nel cuore gli stessi ricordi. Non vedo l'ora di baciare la cosa più bella che potessi mai regalarmi. Mi manchi. 




 Questa è per te IAYU

 


Baci

...e chiamala Nina!

Penultima fila. Eri lontana da me di 4 banchi. Capelli biondi, lunghi, riga in mezzo, magra, troppo. Carnagione chiara, naso a patata, bas...

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Eternamente mia

5:20 PM Unknown 0 Comments

Non mi chiedo più se sia giusto o sbagliato, mi chiedo se valga il mio tempo. Mi chiedo se sia giusto donarlo, spezzarne con qualcuno rinunciando un pò a me, mi chiedo come verrà impiegato, in gioia, in rimpianto, in adesso sto bene ma dopo non lo so.
Non possediamo null'altro se non noi stessi sotto questo cielo, non possediamo null'altro se non il nostro Tempo, non siamo padroni di nulla su questa terra se non lo spazio vitale che ci accingiamo ad occupare in questo lasso di tempo, che ora c'è ma non so se donarlo a te. Perdiamo ore e minuti in piccolezze che occupano troppo spazio, troppo peso e si sa, per viaggiare, è meglio rimanere leggeri; leggerezza nell'animo non è superficialità, è occupare bene la testa con le piccole cose che costruiscono noi stessi, sul filo del nostro tempo. Se non arricchisci il mio tempo non sei degno del mio regalo.

Ti sto regalando me stessa, tu cosa mi dai?


Riprendendo una frase del, mi permetto, nostro premio Oscar, il capolavoro "La Grande Bellezza":

"La più sorprendente scoperta che ho fatto subito dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare!"
Baci

La Nina

Non mi chiedo più se sia giusto o sbagliato, mi chiedo se valga il mio tempo. Mi chiedo se sia giusto donarlo, spezzarne con qualcuno rinu...

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Le persone vanno guardate negli occhi

4:56 PM Unknown 3 Comments

Mi ricordo di un periodo dove era indispensabile dirsele a voce certe cose, guardarsi negli occhi, cercare di fermare il tempo, almeno per un attimo, afferrare la persona, non lasciarla andare, mandare un bigliettino, qualsiasi escamotage per dirglielo : tu mi piaci, rimani ancora un attimo con me.
Io mi ricordo c'era l'attesa, c'erano gli sguardi, c'erano i sorrisi, c'era la voglia di saper aspettare, di saper andare, di saper scegliere le parole giuste. C'era lui, lei, lì lontana e avevi solo te stesso, una buona prima impressione. Non vi erano schermi di un telefonino, non vi erano telefonini. L'unico telefono di cui disponevo era lo StarTac di mio padre - "papà mi fai mandare un messaggio?", e si era fortunati se il destinatario trovava un cellulare disponibile sulla quale ricevere il messaggio. Nella peggiore delle ipotesi potevi conoscere il cognome e via lì, elenco telefonico a cercare il possibile numero di casa. Ci si chiamava dalle cabine, io ero anche fortunata, non usavo più gettoni, potevo contare sulle care e vecchie schede telefoniche, puntualmente collezionabili.
Ditemi cosa è rimasto di tutto questo. Lo guardi, cerchi di capire chi è o chi frequenta, lo cerchi su Facebook, richiesta d'amicizia, ah aspetta, prima vedi se è fidanzato. No ok. Mandi chiari segnali d'interesse, e se non risponde? Che stronzo, non gli piaccio. Instagram? Stalkeriamo con mille like. Twitter, stellina stellina così se ne accorge. Primo appuntamento? Tutti e due davanti il telefonino. Lui: dai che stasera me la da. Lei: mi sto innamorando, ha degli occhi dolcissimi.

MA MIO DIO.

Abbiamo venduto gli sguardi ai social network, abbiamo barattato la chimica dei primi sorrisi con un like sotto una foto.
Abbiamo assicurato la nostra fedeltà a uno status su Facebook, pensiamo lui sia solo nostro se in comune abbiamo il profilo. 

Io rivoglio la mia scheda telefonica, rivoglio il parco giochi e le prime sigarette, lui che vuole sentirsi più grande ai tuoi occhi mentre fa il bullo, mentre ti guarda senza lasciarti andare. Lo stesso posto ogni pomeriggio, lo stesso orario; gli impegni scolastici che venivano meno se sapevi di doverlo incontrare, non puoi mica mandargli un messaggio su WhatsApp dicendogli che avresti tardato, lui se ne sarebbe andato. ASPETTARE. Oh quale sconosciuto verbo.
Aspettare di averlo, aspettare di dirglielo: posso averti?


Baci 

La Nina

Mi ricordo di un periodo dove era indispensabile dirsele a voce certe cose, guardarsi negli occhi, cercare di fermare il tempo, almeno per u...

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